Mino Danuzzo è l'unico Clown che conosco, o meglio, l'unico vero clown che conosco. Magari ce ne saranno altri, ma lui mi ha segnato la vita. L'ho conosciuto nel 2005, eravamo al freddo davanti a un supermercato, chiedendo alla gente che vi entrava di comprare un pacco di pasta in più da regalare alle missioni dell'Operazione Mato Grosso in America Latina.
Mi iniziò a parlare di un suo sogno: aprire una comunità educativa per bambini e adolescenti, abbandonati o in stato di disagio. La cosa incredibile era che lui concepiva questa comunità come un CIRCO, dove non c'è gerarchia, ma tuti sono allo stesso livello in formazione circolare. Un'idea che nè lui, nè io ci siamo ancora arresi a rendere concreta.
Intanto, da allora abbiamo dato vita a tante cose belle: il nostro primo viaggio in Bolivia nel 2006. Uno spettacolo teatrale scritto, ma ancora nel cassetto. Un romanzo che ha venduto 2mila copie solo col passaparole (BALLATA IGNORANTE PER DESTINI COMUNI). Due corsi di clown terapia, di cui uno, si trova su youtube, con un filmato diviso in due parti. Prima parte e seconda parte.
Mino mi ha insegnato l'arte dell'emozione, che parte dal mettere a nudo i nostri fantasmi, i nostri demoni, i nostri sogni e le nostre debolezze. Per questo porto nel mio viaggio il NASO ROSSO che mi ha regalato. Quando lo indosso so di poter dire e fare tutto con estrema leggerezza.