pè caso, niente niente, tante vorte...stavi a cercà na parola chiave?

domenica 27 giugno 2010

Wilson e Natalie.


Arriviamo all’hotel, 4 mura di fango impagliato. Ci sconsigliano di fare la doccia perché dalle stanze alle docce ci sono 30 mt all’aperto, e l’escursione tra temperature corporea dopo una doccia calda e i meno 5 di fuori potrebbe essere pericolosa per a salute.
Siamo fuori dal mondo. Niente telefono, niente tv o internet. I tedeschi e gli inglesi sono in ansia per saper come ia finita la partita Germania-Inghilterra. Mi vedono sereno circa i Mondiali e così mi prendono un po’ in giro.
Prima di cena vengono a farci visita due bambini del posto, Wilson di 11 anni e Natalie di 8 anni. Cercano di intonare qualche canzone,ma nessuno li calcola, tutti presi da Ipod e telecamere. La cosa mi infastidisce, io le persone le distinguo da come si avvicinano ai bambini, specie quelli molto poveri. Con me si avvicina a loro una signora neozelandese, ex maestra, e una signora di Zurigo che si commuove molto. Wilson e Natalie vivono in questo posto oltre i confini del mondo. La mattina devono fare tre ore a piedi per andare a scuola e per tale ragione spesso non ci vanno, preferendo fare qualche soldino coi turisti.La notte la temperatura scenderà’ a meno 15. I neozelandesi hanno due sacchi a pelo a testa. Nel mio gruppo la coppia di canadesi dorme in due nello stesso letto, la maniera più antica e dolce per non aver freddo di notte. Noi altri cinque apriamo i nostri sacchi a pelo e li infiliamo sotto una sfilza di coperte. Come al solito, io pugliese, di notte, mi tolgo tutto, ho caldo!!!